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TINO CAPPELLETTI

Recensione Jam n°204 Luglio 2013

Tino Cappelletti & Kappelman Joy Band

Everything`s Alright

2013 - Auditoria Records

Jazz Blues Black Blues

01/11/2013 | di Gianni Zuretti

Accade da sempre che un musicista, proprio in quanto di valore, stia per una vita al servizio, magari pure con soddisfazione, di front men di vaglia rimanendone intrappolato e non immaginando di potersi giocare chances individuali; fortunatamente accade anche che lo stesso bravo musicista prenda coraggio e consapevolezza nei propri mezzi e si vada a cercare una strada e soddisfazioni che appaghino anche il proprio livello di autostima. Questa storia, ancora una volta, si è ripetuta nel caso di Tino Cappelletti, dotato bassista/chitarrista brianzolo, per secoli accompagnatore di quella autentica macchina da guerra del blues che è la Treves Blues Band.

Dopo aver consumato palchi anche in compagnia di artisti di caratura mondiale, il Tino dal cappellino ha riunito un gruppo di musicisti fidati tra i quali, quasi a creare un Gruppo di famiglia in un interno, i figli Ettore (chitarrista/bassista/cantante) e la figlia Sara (cantante) e si è ritirato in studio presso l’Auditoria Records di Fino Mornasco (CO) per registrare questo Everything’s Alright, un album che fa onore al blues italiano in quanto si attesta su livelli di assoluta eccellenza. Nove sono le cover, ridisegnate peraltro con personalità, che spaziano nell’infinita gamma di colori che ci propone il blues nelle sue incredibili declinazioni, quella più purista (Elmore James), quella contaminata dal soul e dal funky (Bill Whiters, Allen Toussaint, Robert Cray) ma anche quella posseduta da connotazioni rock blues (Ry Cooder, Derek Trucks, Willie Cobs) e tre le composizioni originali di Tino che sono davvero pregevoli ed esprimono una capacità di scrittura su cui insistere nel prosieguo della vita della sua Kappelman Joy Band.

Incamminandoci tra le tracce sopra annunciate si percepisce da subito che sarà un viaggio tra songs solari, energetiche dotate di un tiro intrigante imposto dalla band grazie anche alla complicità di eccellenti strumentisti come la sezione ritmica a cura del drummer Cristian Daniel e dei Cappelletti’s alternativamente al basso. Efficaci gli intarsi di Claudio Noseda alle tastiere che aumentano e arricchiscono lo spettro sonoro. Tino e Ettore si alternano anche alla voce (ci vuole qualche ascolto per imparare a distinguerli tanto si assomigliano geneticamente) e alla chitarra solista, precisa, pulita, efficacissima per entrambi. Tra le cover si segnalano Get out of my life di Toussaint che esplode di energia funky (bellissime tastiere di Noseda) e la band che gira a mille, una versione in gran spolvero di Help the poor (B.B. King) e ottime sensazioni da I can’t hold out (E. James) e The very thing that makes you rich (Ry Cooder).

Tra i brani originali, a parte l’elettrizzante title track, e lo strumentale di qualità Blue dream ma su tutte si impone Don’t worry baby, soul blues di grande spessore e profondità che pare uscita dalla penna di Dr. John, cambi di ritmo e mood, duetto vocale strepitoso tra padre e figlia con un piano superbo di Noseda e solo chitarristico del vecchio Kap da manuale, gran classe!. Un disco riuscitissimo dall’inizio alla fine che ci riconcilia con il blues di ampio respiro, sarà davvero interessante seguire le esibizioni live di questa band che mi pare si avvalga, in occasioni speciali, anche della chitarra aggiunta di Claudio “The master” Bazzari.

http://www.mescalina.it/musica/recensioni/tino-cappelletti--kappelman-joy-band-everythings-alright